di Stefania Piazzo – Papa Francesco, figura universale, affronta un tema universale. La crisi della democrazia. E lo fa con una serie di brevi riflessioni che ci portano a dire che anche il pontefice è portatore sano di epistocrazia.
La democrazia è partecipazione “e la partecipazione non si improvvisa: si impara da ragazzi, da giovani, e va ‘allenata’, anche al senso critico rispetto alle tentazioni ideologiche e populistiche”, spiega il Papa a Trieste alle Settimane Sociali della Cei.
E aggiunge. “La parola stessa ‘democrazia’ non coincide semplicemente con il voto del popolo… Nel frattempo a me preoccupa il numero della gente ridotta che è andata votare. Che significa questo?”. La democrazia “esige che si creino le condizioni perché tutti si possano esprimere e possano partecipare”.
Giorgio La Pira aveva pensato al protagonismo delle città, che non hanno il potere di fare le guerre ma che ad esse pagano il prezzo più alto. Così immaginava un sistema di ‘ponti’ tra le città del mondo per creare occasioni di unità e di dialogo. Sull’esempio di La Pira, non manchi al laicato cattolico italiano questa capacità ‘organizzare la speranza’: la pace e i progetti di buona politica possono rinascere dal basso”. Ha citato il grande sindaco di Firenze, Papa Francesco per chiedere un nuovo protagonismo (anche dei cattolici) per rilanciare le democrazie in crisi.
In questo senso si è chiesto: “Perché non rilanciare, sostenere e moltiplicare gli sforzi per una formazione sociale e politica che parta dai giovani? Perché non condividere la ricchezza dell’insegnamento sociale della Chiesa? Possiamo prevedere luoghi di confronto e di dialogo e favorire sinergie per il bene comune”, è stata la sua richiesta.
Quanto al ruolo della rappresentanza, spesso spacciata per voto di scambio, il Papa è chiarissimo.
“Tutti devono sentirsi parte di un progetto di comunità; nessuno deve sentirsi inutile. Certe forme di assistenzialismo che non riconoscono la dignità delle persone sono ipocrisia sociale. Non dimentichiamo questo. L’assistenzialismo – ha ribadito Papa Francesco – è nemico della democrazia, è nemico dell’amore al prossimo” e “l’indifferenza è un cancro della democrazia”.
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