di Giuseppe Bellissimo – La mattina, appena sveglio, leggo su alcuni dei principali quotidiani nazionali che il programma divulgativo “Noos” (Rai) di Alberto Angela sarebbe stato spostato per non andare in concorrenza al reality “Temptation Island” (Mediaset), il quale sta raccogliendo maggiori ascolti rispetto al programma della Tv di Stato. Le storie intriganti, corna e controcorna, una sorta di mutandavirus, tirano di più. Meglio evitare il confronto con i concorrenti.

La notizia degli ascolti non mi stupisce affatto, per questo esiste il concetto di Epistocrazia. 

Nel tempo sempre più studi effettuati nei paesi avanzati ci fanno capire che il cittadino medio è ignorante, analfabeta funzionale, propenso a credere alle fake news, disinteressato ai fatti. 

Se la società è largamente rappresentativa di cittadini con queste caratteristiche non ci dovremo stupire se a rappresentarci ci saranno politici inadeguati e un’azione politica inconsistente, incapace di risolvere i problemi – anzi, con la capacità di ingigantirli. 

D’altronde la rappresentanza politica, al netto delle leggi elettorali, non è nient’altro che il succo estratto dalla società. 

Quello che però mi stupisce, anzi che mi fa rabbia, è vedere il palinsesto della RAI adattato come se fosse il programma della festa di paese. 

 Mi spiego meglio… 

Appare evidente che la RAI, in quanto azienda, debba controllare i propri conti ma trovo che questa necessità troppo spesso ricada sui programmi di divulgazione. 

Il sevizio pubblico, in quanto tale, deve occuparsi anzitutto della formazione e informazione dei cittadini. 

Continuando a puntare al ribasso stiamo distruggendo anche la democrazia, poiché una democrazia supportata da cittadini inconsapevoli è destinata a perire.

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